• Pubblicata il
  • Autore: Gioacchino
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Corrente alternata - Palermo Trasgressiva

La storia è intrigante e non so fino a quando durerà, ma per adesso riesco a reggere la situazione che a mia suocera sembra non dispiacere... e la spesa la deve fare con una certa frequenza.
Ultimamente è capitato solo una volta che mi chiedesse di riaccompagnarla dopo ciò che era accaduto nell'area del benzinaio abbandonata, e considerato che era passato parecchio tempo, ho valutato che potevo rifarmi avanti, anche se non so che inventarmi per coinvolgerla.
Invece è lei che pensa a tutto e mi chiede la cortesia di ripararle il lampadario; non era guasto, ma aveva solo bisogno di lampadine nuove e di una spolverata.
Arrivo a casa sua con un abito che non si addice a lavori manuali, ma io faccio l'impiegato in banca e così mi vesto.
Le chiedo quindi di potermi sistemare per evitare di sporcarmi e l'unica alternativa è quella di togliermi l'abito. Rimango quindi in boxer, ma per non sembrare uno sfacciato provocatore, chiedo almeno un grambiule per coprirmi.
Salgo sui pioli e lei mi tiene la scala; lo straccetto che mi ha prestato mi copre a fatica, ma forse volutamente... come con la stessa volontà mi ero tolto i vestiti. D'altronde l'indifferenza fa parte del nostro gioco.
Sono in alto e ormai il piccolo lavoro è finito... troppo presto penso, ma mi espolode un'idea: mi ricordo di una presa difettosa e visto che sono lì gliela sistemo.
Dopo essermi attrezzato di pila, faccio staccare la corrente; la casa rimane al buio totale perchè le tapparelle erano già abbassate per la notte.
Un lavoretto da niente anche questo e rimonto la mascherina.
Ci provo e spengo la pila senza dire niente: il silenzio ci avvolge e per un po' rimaniamo così. Io comincio però a respirare e lei mi sente e collabora discretamente.
La discrezione viene messa da parte quando sento la sua mano vicino... abbastanza vicino da trovarmi pronto all'uso.
Stavolta mi muovo anche io e le palpo il seno, rimanendo meravigliato dalla sua freschezza: nel buio non vedo, ma sento pelle liscia e capezzoli durissimi tra le dita.
Lei però vuole di più: mi percorre con la bocca e arriva al punto esatto di non ritorno, e si presta con delicata foga al suo lavoro.
Dopo un po' si alza e si appoggia a me girata, abbassandosi attaccata a quella scala ancora in soggiorno. Le alzo la gonna e scopro la sua premeditazione: era già nuda, bollente e in un bagno di miele.
E' un attimo tuffarmici dentro e scivolare in quel bellissimo buio, mentre sento la sua mano che abilmente si tocca raggiungendomi sotto.
Non fu immediato il piacere, e neanche tanto lunga l'attesa, però esploso all'unisono. Un orgasmo liberatorio accentuato dallo scuro totale che ci circonda e ci fa sentire protetti... un'esplosione di voglia che ci tiene uniti nei momenti migliori.
Poi si riaccendono le luci e si abbassa il sipario in sala; è finita la scena e si torna alla normalità, anche se l'impatto è forte.

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06/02/2013 13:26

Gioacchino

Scusami, ma non riesco a leggere il commento.

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