• Pubblicata il
  • Autore: Salvatore
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Il mio anziano vicino - Palermo Trasgressiva

Mi chiamo Marika, ho 38 anni, vivo a Roma e sono casalinga. Sono sposata da18 anni con Andrea e da 18 anni faccio la stessa vita: casa, figli, marito… Mi sento ancora giovane, ma la vita a volte sembra sfuggirmi di mano. I miei figli stanno crescendo, cominciano a frequentare gli amici e trascurare sempre di più la loro mamma. Mi sento un po’ sola, ma ancora giovane e piena di vita. Internet e le chat sono diventate le mie grandi amiche e spesso mi ritrovo a girovagare in rete e a chattare, leggere storie erotiche o guardare qualche video hot su youporn.
L’unico che sembra darmi un po’ di attenzioni è Franco, il mio vicino di casa 65enne che, rimasto vedovo, vive proprio nell’appartamento accanto al mio. Per Franco ogni scusa è buona per venire a bussare alla mia porta, per potermi parlare e guardare. Spesso quando esco per fare la spesa lui si precipita alla porta per spiarmi. Non vi nascondo che a volte quando viene a bussare mi faccio trovare poco vestita cosi da vedere la sua reazione e divertirmi a provocarlo un po’. Mi eccita un po’ vederlo sbavare e mi eccita sentirmi spiata e desiderata. A volte quando lui è giù nel cortile, esco sul balcone con la gonna. Mi metto a lavare il balcone e mi piace quando lui alza gli occhi al cielo per spiarmi e guardarmi sotto la gonna. Me lo immagino dopo in bagno a masturbarsi.
Quel pomeriggio ero in casa da sola (come sempre) e guardavo un video porno. Era un video molto eccitante, mi bagnai tanto che cominciai a masturbarmi. Fu allora che bussò Franco.
“Ciao Marika, scusa il disturbo, ma ho un problema con la lavatrice nuova”.
“Ehi ciao Franco, che problema ha? Cos’è che non funziona?”, risposi.
“Non riesco a farla partire”, mi disse.
“Ok, dammi un minuto che vengo a vederla”, risposi.
“Va bene ti aspetto nel mio appartamento, lascio la porta aperta”.
“Ok arrivo subito”.
Non me ne ero accorta ma ero andata ad aprire la porta con il mio vestitino leggero e trasparente che lasciava poco all’immaginazione. Lui, mentre mi aveva parlato, non era riuscito a togliermi gli occhi di dosso. Pensai che forse avrei potuto divertirmi un po’ a provocarlo andando nel suo appartamento con quel vestitino leggero. Cosi feci. Presi le chiavi di casa, chiusi la mia porta alle spalle ed entrai in casa sua.
Quando entrai notai che noi era solo: al tavolo del salotto erano seduti altri 3 suoi anziani amici che giocavano a carte. Quando mi videro con il mio vestitino trasparente strabuzzarono gli occhi. Si diedero colpetti e calci sotto il tavolo a vicenda. Per poco non



mi scappò da ridere nel vedere quei vecchietti arrapati.
Seguii Franco in bagno, dove si trovava la lavatrice e cominciai a leggere il libretto delle istruzioni. Armeggiai un po’ con i tasti mentre Franco e gli altri vecchietti, che intanto si erano avvicinati per curiosare, non riuscivano a togliermi gli occhi di dosso. Mentre ero intenta nella mia opera Franco mi si era avvicinato tanto e quasi mi sfiorava con il suo corpo; riuscivo ad avvertire la sua eccitazione. Dopo un paio di tentativi riuscii a far partire la lavatrice ed i vecchietti, eccitati, fecero un urlo di gioia o forse di tristezza perché avendo finito il mio lavoro sarei andata via.
“Grazie mille Marica, senza di te non ci sarei mai riuscito”, disse.
“Ma no figurati, è stata una stupidaggine”, risposi.
“Fermati a prendere un caffè con noi”, disse.
“Perché no, accetto volentieri”, risposi. Volevo continuare il mio gioco di seduzione.
Mentre ero seduta al tavolo con loro, Matteo, uno dei vecchietti più simpatici disse che il caffè faceva schifo e che nemmeno quando da giovane giocava a “indovina cos’è?” gli avevano fatto mai assaggiare una schifezza simile. Incuriosita, chiesi di che gioco si trattasse e Matteo mi spiegò che era un gioco in cui uno veniva bendato mentre gli altri gli facevano assaggiare delle bevande che questi doveva provare ad indovinare. Matteo mi chiese se volessi provare, ed io, un po’ perché incuriosita ed un po’ perché mi divertiva la loro eccitazione, decisi di accettare.
Franco, il marpione, aggiunse che le regole del gioco in realtà prevedevano che la persona che dovesse indovinare doveva essere bendata ed avere anche le mani legate. Cosi facemmo. Franco mi bendò e mi legò le mani dietro lo schienale della sedia mentre gli altri cominciarono a preparare i bicchieri con le bevande con cui giocare. Mi sentivo stranamente euforica, era la prima volta che un uomo mi legava le mani. L’essere legata e non vedere quello che quegli uomini facevano intorno a me mi provocò un’eccitazione mai provata fino ad allora. Cominciai anche a bagnarmi un po’.
Mi avvicinarono un bicchiere alle labbra, fu semplice indovinare: era del vino. Fra i complimenti dei vecchietti sentii una mano che mi sfiorava tra le cosce, d’istinto le chiusi e la mano fu tirata via. Evidentemente i vecchietti si sentivano euforici come me e stavano prendendo coraggio. Franco poi mi appoggiò la mano dietro la nuca e con l’altra mi avvicinò alle labbra il secondo bicchiere. Anche questa volta fu facile: conteneva del limoncello. Intanto i vecchietti prendevano sempre più coraggio e qualcuno mi accarezzava il braccio, mi sfioravano il seno o le cosce. Nel terzo bicchiere avevano versato del wisky che indovinai al secondo tentativo… non ero abituata a bere tutto quell’alcol, mi stava dando alla testa e mi sentivo sempre più disinibita ed eccitata.
Avvertii la sensazione di strani movimenti intorno a me. Mi sembrava che i cari vecchietti si stessero spogliando e che addirittura uno di loro si fosse seduto a terra davanti a me a guardarmi tra le cosce. Intanto mi diedero un altro liquore da indovinare. Ormai avevo capito che mi avrebbero dato solo alcolici, il loro scopo era evidentemente quello di farmi ubriacare. Li sentivo eccitati attorno a me mentre mi sfioravano le braccia, il viso ed il collo. Uno di loro mi aveva toccato anche con il suo cazzo turgido. Non ne avevo la certezza essendo bendata, ma mi sembrava proprio il contatto di un pene quello sul mio seno e sul mio collo.
Ero completamente bagnata, quei maiali nudi ed arrapati che mi giravano intorno mi eccitavano da paura. Fu allora che, ormai quasi del tutto ubriaca, mi riuscii a liberare e sfilare la benda dagli occhi. Li trovai cosi come li avevo immaginati: nudi col cazzo dritto attorno a me, mentre uno di loro era seduto ai miei piedi che mi guardava fra le cosce. Quei porci erano arrapatissimi!!!!!
D’istinto cominciai a succhiare il cazzo di Franco che era di fronte a me, mentre con le mani cominciai a masturbare gli altri due ai miei lati. Il quarto, quello seduto a terra, si avvicinò a me, mi divarico le gambe e cominciò a leccarmi la fica. Avevano dei fantastici cazzi durissimi, evidentemente tutta quella eccitazione gli aveva fatto bene. Non ricordo mai di aver goduto cosi tanto in vita mia. Dopo un po’ Franco mi fece alzare in piedi, mi mise a pecorina e me lo infilò da dietro. Mattia mi si piazzò davanti in modo da mettermelo in bocca e gli altri 2 mi toccavano e si masturbavano. Bello sentirsi al centro delle attenzioni di quattro uomini. Bello prendere il cazzo nella fica mentre ne potevo succhiare un altro. Non immaginavo che una gang band fossi così eccitante.
Alla fine decisi che volevo sentire il loro seme caldo sul mio corpo e fu cosi che mi sedetti sulla sedia al centro mentre loro quattro si masturbavano attorno a me. Quasi sborrarono all’unisono sul mio viso, sulle mie labbra, sulle mie tette, sul mio corpo. Sentire lo sperma caldo che mi scorreva addosso mi è sempre piaciuto, ma sentire quattro uomini che sborravano su di me fu assolutamente stupendo.

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21/01/2014 07:46

Marco

Storia incredibile e sexissima... Mi piacerebbe scambiare qlc mail con te....

16/08/2013 16:01

nico

molto carina e fine

12/05/2013 19:37

paolo

che pena! io quando mia moglie aveva 38 anni la chiavavo come una bestia, fino a stremarla.

07/05/2013 14:27

io

se vuoi possiamo incontrarci e ti farò sentire una donna importante xkè hai sicuramente un marito coglione

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