TAXI DRIVER CON UN NANO – parte uno – Ferrara - Palermo Trasgressiva

TAXI DRIVER CON UN NANO – parte uno – Ferrara - Palermo Trasgressiva

Era un sabato notte come tanti. Non mi piace fare questo turno perchè sono una donna e, anche se ho il porto d'armi e lo spray al peperoncino, guidare il taxi di notte mi mette ansia. Alla stazione FS non c'erano più chiamate e verso le 2 diressi il mio taxi verso la zona delle discoteche per vedere se trovavo qualche imbecille da portare a casa. Al parcheggio del ******* una tipa bionda e appariscente, mi fece un cenno e mi fermai. La portiera si aprì e si chiuse ma lei non entrò. La guardai e lei mi fece segno di andarmene. Quella stronza doveva aver cambiato idea, ho esitato qualche secondo e sono ripartita. Stavo decidendo dove andare, quando una voce proveniente dal sedile posteriore mi ha detto di portarlo all'hotel *******. Mi è venuto un mezzo colpo, ho accostato e mi sono girata. Non c'era nessuno! - Hey, sei sordo? Portami all'hotel *******! Disse ancora la voce. Guardai meglio verso il basso e vidi un nano. Era ben vestito, ma mezzo ubriaco e incazzato come una vipera. Forse aveva litigato con la biondona e lei si era liberata di lui scaraventandolo dentro il mio taxi.  Alzando il tono della voce e sbattendo il pugno contro la portiera, disse ancora: - Mi chiamo Enrico... Portami all'hotel *******! Non capisci l'italiano? Allora mi incazzai anch'io. - Hey, testina di cazzo, cerca di essere più educato. Prima di tutto sono una donna, ma se mi girano le ovaie ti sbatto fuori come un pacchetto di sigarette! Sono ripartita verso Ferrara sperando che stesse zitto, invece ha iniziato di nuovo.  - Se sei una donna, ho un'idea... Perché non ci facciamo compagnia e tu ti fai fottere nel culo? Disse lui come se fosse un argomento perfettamente normale di conversazione. Mi colse alla sprovvista e decisi che era meglio non rispondere. - No... dico davvero... perché non ti fai scopare? Nessuno lo saprà mai... Scopiamo, dài scopiamo, lo so che ti piacerà... - Ascoltami bene, mezza sega, ammetto di non essere una strafiga, ma neanche se fossimo gli unici due naufraghi su un'isola deserta, e nemmeno gli ultimi due sopravvissuti di una guerra atomica, avresti una speranza su un milione di fare sesso con me! Niente da fare: insistette e disse che si sarebbe calato le braghe e le mutande cominciando a menarsi l'uccello. - Fottiamo dài... perfavore fottiamo... Ripeteva implorandomi, mentre l'aria usciva dai suoi polmoni come da un palloncino che si sgonfiava. Vabbe' che era ubriaco, però stava esagerando e oltretutto colpiva i sedili coi pugni e con le piccole gambe. Mi sono fermata un'altra volta e mi sono girata verso di lui. Si stava davvero masturbando e il suo cazzo e i suoi maroni sembravano enormi rispetto alla sua statura. Proprio così... sembravano. In realtà avevano dimensioni assolutamente normali e l'illusione ottica era causata dal suo corpo troppo corto.  CONTINUA

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