• Pubblicata il
  • Autore: Alessia
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Una delle mie prime volt (gonfia di piacere) - Palermo Trasgressiva

Forse il titolo di questa storia non aiuta molto a capire a quale pratica sono stata iniziata ma credo che scoprirlo leggendo quanto segue sia molto più eccitante che immaginarsi il contenuto .
Chi ha letto le mie due storie precedenti sa che sono stata io la prima a godere dell’effetto sorpresa , quindi vorrei che anche i lettori e le lettrici che mi leggeranno possano in parte provare le stesse emozioni che mi sono state donate.
Molti mi giudicheranno la protagonista assoluta dei miei racconti ma io ritengo che la vera protagonista sia la mia amica Bruna , alla quale va dato il merito di aver rischiato la nostra amicizia pur di farmi provare l’enorme piacere che può donare l’anal e altro merito “volontario o meno….” di Bruna fu quello di avermi fatto incontrare Marco con il quale trascorsi una serata di gran sesso , durante la quale scoprii che è possibile godere con la bocca ,desiderando di sentirsi posseduta sino in gola per poi ricevere il caldo nettare , sino a quel giorno non mi ero resa conto dell’intenso brivido di piacere che si può provare nel'essere investita dagli schizzi di un orgasmo maschile.
Ancora Bruna si dimostro persona molto intelligente nel’evitare di farmi troppe domande su quel’incontro .
Comunque un giorno ricevetti dalla mia amica un sms con il quale venni invitata ad una cena che Marco avrebbe organizzato a casa sua per festeggiare un successo ottenuto sul lavoro, per quel’occasione invitò dei colleghi e colleghe della sede dello studio di architettura che si trova in città e mi fece sapere che sarebbe stato lieto se anche io avessi partecipato. Non risposi subito a quel messaggio perché temevo che sarebbe stata una di quelle serate pallose dove tutti finiscono inevitabilmente a parlare di lavoro ma alla fine accettai perché era comunque un occasione per rivedere Marco e magari alla fine della serata saremmo rimasti soli o quantomeno ci saremmo dati un appuntamento .Non ero innamorata ma l’idea di rivedere marco mi eccitava……
E venne il sabato sera quindi attesi nervosamente sotto casa che Bruna mi venisse a prendere con la sua auto,non si fece attendere molto e dopo circa quaranta minuti giungemmo a casa di marco, ad attenderci c’erano già tutti gli invitati e dopo le presentazioni e un aperitivo cominciammo a cenare e a bere a volontà, Marco si dimostro un ospite impeccabile e mi fece sentire a mio agio anche se non conoscevo il resto della compagnia, fece in modo che potessi partecipare a tutte le loro conversazioni , anche per questo la serata trascorse piacevolmente e in un batter d’occhio, tra un bicchiere e l’altro si fece tardi e gli ospiti arrivati dalla città ci salutarono perché li aspettava un lungo tragitto e gli unici due astemi della compagnia erano i prescelti ad accompagnare gli altri alle proprie abitazioni.
Rimanemmo solo io Bruna e ovviamente Marco il quale ci convinse che prima di metterci in viaggio sarebbe stato meglio se avessimo smaltito gli effetti dell’alcol , la nostra serata continuò e forse ne io ne bruna avevamo voglia di far ritorno a casa, infatti continuammo a bere e il buon vino fece effetto quando ci trovammo tutti e tre a fare una sorta di gioco della verità dove ognuno raccontava le proprie fantasie sessuali, inizio Bruna, confessando che provava il massimo del piacere quando aveva la consapevolezza di procurare piacere, in questo modo riusciva ad immedesimarsi nel’altra persona ed era come se tutto il piacere donato si riflettesse dentro di se, non so se queste affermazioni sono condivisibili ma il vino mi fece sembrare tutto chiaro , al momento ognuno di noi capiva l’altro, Marco mi convinse a confessare ciò che preferisco di un rapporto e io mi lasciai andare dicendo che ci sono più cose che rendono eccitante un incontro prima su tutte il sentirmi sottomessa in balia di qualcuno pronto a farmi provare cose nuove ,ciò che più mi eccita è l’attesa di qualcosa che non conosco e lasciarmi andare sino al punto di non ritorno dove è impossibile avere ripensamenti e si può solo subire, se poi quello che e successo non piace beh….. vorrà dire che non si ripeterà più la stessa esperienza….
Fu poi la volta di marco confessare una sua fantasia ma lui non spese troppe parole, si limitò a confessare che la sua fantasia è la stessa del 90% degli uomini che almeno una volta nella vita vorrebbero fare sesso con due donne contemporaneamente ,dopo queste affermazioni ci fu un momento di silenzio e io mi soffermai a pensare che la fantasia di marco fosse la più banale ma anche la più realizzabile. Bruna ruppe il silenzio dicendo – ok. … se non vi tirate in dietro … mi sembra che esistano i presupposti perché ci si possa divertire…. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere, marco riempì i bicchieri e bevemmo ancora, io mi alzai dalla poltrona sulla quale ero seduta e cominciai a guardarmi attorno ,in quel momento avrei voluto che il gioco appena fatto ci avesse portato su un letto a dare sfogo alle nostre fantasie, rimasi delusa quando Bruna pregò Marco di farci visitare il suo studio, lui non obbiettò e ci fece strada scendendo delle scale che portavano ad un piano interrato della casa, quando arrivammo in fondo marco aprì un portoncino ,accese la luce e davanti a me vidi una stanza enorme con alle pareti enormi dipinti, sparse per la stanza diverse poltrone disegnate e create da Marco, una su tutte mi colpì, si trattava di una poltrona molto fine montata su una struttura in acciaio, rivestita in pelle era esile a forma di esse, dal’aspetto sembrava comoda e quando mi avvicinai per osservarla Marco mi invitò a provarla , mi sedetti ed effettivamente la trovai comoda, con le mani presi ad accarezzare la pelle della quale era rivestita, ad alta voce ne apprezzai la morbidezza e Marco mi disse che si trattava di una pelle pregiatissima e che se mi fossi accomodata completamente nuda avrei apprezzato completamente il potere rilassante che trasmetteva , dentro di me sentii ribollire il sangue, forse anche se quella non era la camera da letto c’era speranza che succedesse qualcosa di eccitante e senza farmelo ripetere mi sfilai la camicetta e i jeans ,praticamente restai in slip reggiseno e un paio di autoreggenti,quando mi sdraiai ,marco obbiettò – ho detto completamente nuda!....... fui anche incoraggiata da Bruna la quale mi disse – forza ! non avrai mica vergogna?!……. Eccitata mi misi seduta e nervosamente iniziai a sfilarmi le calze, poi fu il momento del reggiseno ed in fine delle mutandine, mi distesi e per rompere l’imbarazzo , dissi , rivolgendomi a Marco –avevi ragione, è stupendo… Bruna si fece ancora sentire dicendomi – goditela che poi voglio provarla anche io e così dicendo comincio a spogliarsi rimanendo con addosso un body di pizzo nero,a quel punto Marco si accovaccio sul lato destro della poltrona, notai che si era sbottonato la camicia e con le mani iniziò ad accarezzarmi dicendomi che la pelle della poltrona in confronto alla mia sembrava cartavetro , io socchiusi gli occhi ed eccitata cercai di indovinare come si sarebbe evoluta quella situazione ma la mia fantasia non poteva immaginare quello che Bruna e Marco avevano in serbo per me.
Inaspettatamente mi chiesero di alzarmi in piedi, obbedii e fui accompagnata dietro la poltrona,dopo di che marco azionò un meccanismo che si trovava sul lato destro e facendo leva inclinò la poltrona sino a che la testiera mi arrivò appena sotto l’ombelico,ora dinnanzi a me vi era una sorta di lettino,a questo punto bruna esercitando una lieve pressione sulla mia nuca mi invitò a sdraiarmi a pancia in giù, rimasi sdraiata con le gambe fuori e quando provai ad accomodarmi in avanti venni bloccata e Marco azionando ancora il meccanismo di prima riportò la poltrona alla posizione originale, rimasi a testa in giù e bruna fu veloce ad estrarre due manopole sulle quali potei far forza con le mani per non scivolare troppo in avanti, quella posizione non era troppo comoda ma lo divenne quando Bruna e Marco mi afferrarono le gambe e le fecero scendere ai lati della poltrona e facendole leggermente flettere passarono dietro le mie ginocchia un tubo che scontrando sulla struttura in acciaio della poltrona mi impediva di scivolare in avanti, sistemato il tubo mi afferrarono le caviglie e fecero entrare i miei piedini in due asole di pelle che erano cucite a due cinghie con all’estremità due moschettoni che vennero prontamente fissati ai lati della poltrona.
In quella posizione certo non potevo più scivolare e smisi di fare forza sulle manopole, pensai che quello era il famoso punto di non ritorno ero in balia di Marco e Bruna che potevano disporre a loro piacimento dei miei buchi spudoratamente esposti, cercai di rilassarmi quando avvertii le mani sicure di Marco palpeggiarmi le chiappe e rovistare tra le mie cosce aperte e mentre accadeva questo sentii Bruna allontanarsi per tornare dopo pochi minuti, quando arrivò mi resi conto che spingeva un carrello, all’improvviso marco smise di giocare con le mie intimità e quando riprese fu per spalmarmi il forellino con una crema lubrificante , ebbi dei sussulti quando con le dita mi penetrò dolcemente per assicurarsi che fossi lubrificata a fondo, poi smise capii che era giunto il momento di Bruna la quale si avvicino con un oggetto che non potevo vedere ma che immaginavo mi avrebbe regalato piacere.
Con voce rassicurante Bruna mi chiese di rilassarmi e mi promise che sarebbe stato bello,eccitatissima aspettai immaginando il piacere che mi avrebbe procurato l’imminente penetrazione,sospirai affondo quando sentii un lieve contatto del mio ano con un oggetto rigido che però si scostò quasi subito, con il mio buchino palpitante avvertii un piccolo soffio d’aria molto piacevole e subito dopo fui penetrata , era bello anche se le dimensioni di quell’oggetto non erano particolarmente grosse , Bruna giocò a far scorrere l’oggetto avanti e in dietro poi quando l’ebbi ben piantato dentro di me si arrestò e all’improvviso sentii un piacevole calore pervadermi le viscere,solo allora capii, stavo subendo un clistere, immediatamente sentii gorgogliare dentro di me il caldo liquido che mi procurò un senso di ansia e nello stesso tempo suscitò il desiderio di essere riempita, sentii la cannula ritrarsi e sperai di riuscire trattenermi dallo stimolo che da li a poco mi avrebbe assalita, fui terrorizzata quando avvertii ancora il contatto di un secondo clistere più grosso del primo, questa volta la grossa cannula mi penetrò in un solo colpo fermandosi dove non poteva andare oltre e subito Bruna schiacciò la grande peretta trasferendo dentro di me tutto il suo caldo contenuto, quando ebbe finito la estrasse e subito venni liberata dalle cinghie che immobilizzavano le mie caviglie, Marco inclinò ancora la poltrona , io cercai di alzarmi ma le gambe erano molli e a stento non caddi, notai che i miei piedi nudi ora poggiavano su un tappetino di gomma accanto al quale vi erano due ciabattine nuove della mia misura , capii che tutto era stato studiato a tavolino ma questo non mi diede particolarmente fastidio, ora la mia priorità era quella di liberarmi perché venni assalita da forti crampi all’intestino. Bruna mi prese sotto braccio e mi accompagnò verso una porta che avevo notato entrando, quando l’aprì vidi dinnanzi a me un lungo corridoio in fondo al quale vi erano i servizi igienici, pregai di fare in tempo a raggiungere il water ,mentre percorrevo il corridoio sentii la porta chiudersi alle mie spalle, finalmente mi sedetti e immediatamente mi liberai, fu una sensazione nuova ,bella, liberatoria, rimasi diverso tempo con la testa china sulle ginocchia a godermi quella sensazione di leggerezza che non avevo mai provato.
Quella stanza da bagno era fredda e pensai che era giunto il momento di raggiungere Marco e bruna nella stanza del piacere feci scorrere l’acqua dello sciacquone,mi lavai e quando giunsi a metà corridoio vidi la porta aprirsi, comparve Bruna che mi venne in contro chiedendomi se andava tutto bene, io annuii e la raggiunsi, varcata la porta vidi che ora le luci dello studio erano molto tenue, rivolsi lo sguardo verso la poltrona e vidi che era inclinata a mo di lettino accanto vi era un lungo stelo metallico che sosteneva due grandi sacche gonfie di liquido dalle quali pendevano due tubetti di gomma con al’estremità due piccoli rubinetti , mi avvicinai alla poltrona e guardai sul carrello , sul suo ripiano giacevano svariati oggetti , falli finti, sfere di varie misure, cunei di gomma e una grossa cannula per il clistere collegata ad una pompetta a mano . capii cosa dovevo fare e avvicinandomi al bordo della poltrona mi lasciai cadere in avanti, furono ripetute le manovre di prima ed in breve mi ritrovai a cosce larghe con il culetto al’aria, ancora una volta marco mi lubrificò giocando con il mio ano e quando ebbe terminato si allontanò lasciandomi alle cure di Bruna che subito inizio a stimolarmi con un vibratore,smise non appena si accorse che ero eccitata al punto giusto, quindi la sentii rovistare sul carrello e indovinai che stesse prendendo la strana cannula che avevo notato, infatti dopo alcuni istanti la vidi afferrare il tubetto che pendeva da una delle due sacche, fece presto a collegare la cannula perché subito ne sentii il contatto aprì il rubinetto per fare uscire l’aria e venni investita da un caldo fiotto di liquido,poi la cannula si fece largo dentro di me, la sentii penetrare liscia senza sosta, quindi avvertii il dilatarsi dello sfintere per superare l’ostacolo del rigonfiamento che serve ad impedire la fuoriuscita di liquido, a questo punto sentii le dita di Bruna aprire il rubinetto e subito fui innaffiata da un fiotto di caldo liquido fu eccitante perché mi sembrò di ricevere un enorme sborrata, poi sentii rallentare il flusso del liquido che inesorabilmente si insinuava dentro di me , dopo alcuni minuti mi voltai per controllare le sacche e vidi che una aveva riversato circa la metà del suo contenuto , il mio ano cominciò a palpitare ed ad avere delle contrazioni allora Bruna cominciò ad esercitare delle pressioni sulla pompetta la quale fece gonfiare due palloncini ,uno situato dentro e l’altro fuori il mio orifizio anale, così facendo evitò che le mie contrazioni espellessero la cannula che mi stava inondando ma nello stesso tempo il palloncino che tenevo dentro dilatava le pareti del mio retto e nel contempo contribuiva a spingere il liquido verso il mio pancino,era stupendo……. Ero totalmente in preda a sensazioni contrastanti, mentre sentivo crescere la necessita di liberarmi desideravo essere riempita , sudavo e marco mi accarezzava i capelli in un gesto consolatorio . la prima sacca esaurì il liquido e Bruna fu pronta ad innestare il secondo tubetto,quando aprì ancora il rubinetto pensai di scoppiare,mentre la prima sacca conteneva acqua calda la seconda cominciò a riversare acqua fredda, questo provocò un movimento turbolento che mi causo degli spasmi indescrivibili ancora una volta desideravo resistere il più possibile e nello stesso tempo non vedevo l’ora di potermi sedere sul wc.
Terminò anche la seconda sacca, Bruna stacco il tubetto poi lentamente venni liberata, indossai le ciabattine con la cannula ancora piantata nel culo andai verso il bagno, quando giunsi dal wc cercai nervosamente la valvola che sgonfia i due palloncini, non feci in tempo a sgonfiarli del tutto che il mio ano si dilatò e sentii la cannula abbandonare il mio corpo.
Anche se la cosa più logica sarebbe stata espellere tutto, una volta seduta cercai di trattenermi il più possibile per godere di quella fantastica sensazione ,ma in fine cedetti e quando mi liberai provai un piacere intenso paragonabile ad un lungo orgasmo. Ancora una volta mi lavai e dopo aver tirato lo sciacquone tornai da Bruna e Marco, inutile dire che la prima cosa che feci fu quella di guardare se appese allo stelo vi fossero state sacche contenenti acqua, lo stelo era stato rimosso ma lo scenario era rimasto lo stesso , mi avvicinai alla poltrona, tremando come una foglia e non solo perché la stanza da bagno era fredda…. Ma anche perché ero tesissima, si avvicinò Marco che mi porse degl’indumenti,li presi e mi sedetti su un basso divano da prima indossai un paio di lunghe calze autoreggenti di cotone grigio scuro poi sempre Marco mi porse un reggiseno sempre dello stesso tessuto, ed in fine raccolsi anche le mutandine e quando le indossai mi bagnai come una vacca notando al centro del cavallo delle mutandine stesse vi era una lunga asola che avrebbe lasciato libero accesso alle mie intimità, capii che i giochi non erano ancora finiti, mi alzai dal divano raggiungendo la poltrona e Bruna mi invitò a prendere posizione , mi lasciai cadere in avanti e ancora una volta i miei amanti fecero presto ad imbrigliarmi.
Quando fui ancora a culo in aria sentii le dita di Marco sistemare le mutandine che indossavo facendo in modo che i miei buchi rimanessero ben esposti, questo mi fece sciogliere dal’eccitazione e sperai che qualunque cosa avessero avuto in mente i miei manti , non mi facessero attendere oltre.
Subito avvertii le mani di Marco insinuarsi dentro di me poi le stesse mani cominciarono a palpeggiarmi le chiappe con movimenti circolari, e ogni volta che il mio buchino rimaneva esposto al massimo potevo sentire la lingua dell’uomo leccarmi e subito indurirsi per puntare il centro dell’ano ed esercitare pressione quasi a volermi inculare. Di tanto in tanto in tanto quella lingua scendeva a far visita alla fighetta fradicia e io mi scioglievo dal godimento.
Fui sottoposta a questo trattamento per diversi minuti dopo di che Marco si chinò dinnanzi a me , sollevò la mia testa facendo forza con una mano sotto il mio mento mi infilò la lingua in bocca e io potei gustare il sapore della mia intimità, durante quei baci quasi mi scordai della mia amica , la quale improvvisamente si manifestò facendomi sentire al’ingresso del mio buchino il contatto con un cuneo di gomma il quale cominciò il suo lavoro esercitando brevi pressioni , sentivo al sua punta impattare al centro del buchino per poi ritrarsi , Marco si alzò e smise di baciarmi mentre da dietro bruna continuava il suo estenuante martellamento,era bellissimo e ogni volta che ne avvertivo il contatto speravo che fosse giunto il momento del colpo decisivo , quello che mi avrebbe finalmente infilata ma improvvisamente l’arnese manovrato da Bruna smise di lavorarmi lo sfintere che subito cominciai a far palpitare nella speranza che la mia amica portasse a termine quel meraviglioso gioco, Bruna fu sadica ad non accontentarmi e lasciò passare molti istanti che a me parvero ore , io non smisi un attimo stringere e dilatare l’ano che reclamava il diritto ad essere sfondato.
Finalmente il gioco riprese e fu per me una grande emozione quando al contatto del cuneo avvertii con la corona elastica del mio buchino la freschezza della crema lubrificante, capii che sarei stata penetrata, ancora una volta inizio il martellamento ma dopo pochi colpi ecco che giunse quello decisivo, al’improvviso la punta dell’oggetto non arretrò e continuo la sua spinta , inesorabile si fece strada, sentii l’ano dilatarsi all’inverosimile, strinsi gli occhi e serrai forte i denti in una smorfia di dolore poi in un istante inghiottii l’intero oggetto sentii l’ano serrarsi e stringere la base del cuneo,fu bellissimo, con delle contrazioni anali potei godere a pieno del suo volume .
Poi Bruna per non restare con le mani in mano cominciò a massaggiarmi con un vibratore il buco sino a quel punto trascurato , venni copiosamente quando fui penetrata anche nella fighetta e mentre venivo stantufata sentii la mano della mia amica afferrare con fatica la base del cuneo che tenevo piantato in culo quando l’ebbe afferrato inizio il gioco inverso da quello che avevo subito per farlo entrare , in sostanza Bruna cominciò a esercitare un movimento avanti e in dietro aspettando il momento favorevole per estrarre l’oggetto, sentii il vibratore uscire dalla mia patatina bagnata e subito dopo esercitare sul cuneo la forza necessaria a farlo uscire, io da parte mia collaborai cercando di sforzarmi ad espellerlo e al’improvviso avvertii ancora la fantastica sensazione dell’ano che si dilata al massimo per richiudersi gradualmente seguendo la forma del cuneo.
Mentre godevo notai che le luci si erano quasi spente e non potevo accorgermi di quello che mi accadeva attorno, sentii che Marco faceva scorrere i panelli dipinti sulle pareti poi lo sentii allontanarsi nel punto più scuro della stanza, al’improvviso dinnanzi a me si accese un faretto che mi accecò , quasi contemporaneamente vidi accendersi anche l’enorme schermo al plasma che era situato in alto in un angolo alla mia sinistra, intanto Bruna continuava a regalarmi piacere infilandomi la fighetta fradicia con un cazzo di discrete dimensioni, quando smise sentii che con una leggera pressione stava inserendo dentro il mio culo delle sfere collegate tra loro da una cordicella che di tanto in tanto ritirava , io godevo come una matta quando scorsi Marco avvicinarsi spingendo davanti a se una poltrona molto bassa con un lunghissimo schienale, la posizionò davanti a me coprendo il bagliore del faretto così che potei vedere, guardai le pareti e notai che i dipinti avevano lasciato il posto ad enormi specchi che riflettevano la scena di sesso alla quale ero sottoposta Marco sgusciò da dietro lo schienale e si mise a sedere, era completamente nudo con il suo sesso teso e duro , facendo leva sulle gambe si avvicino a me che lo afferrai e scappellandolo melo portai alla bocca , Bruna che nel frattempo mi aveva riempito il culo di palline riprese a scoparmi con il grosso cazzo finto, marco cominciò a chiedermi se mi piaceva sentirmi così piena e così troia e io mi staccai dal suo cazzo solo per dirgli che volevo continuare ad essere fottuta al’infinito. Mentre pronunciavo queste parole Marco azionò un telecomando e sullo schermo apparve l’immagine del mio culo che sputava fuori di se le palline che bruna stava ritirando, rimasi ad ammirare quello spettacolo tenendo il cazzo di Marco fuori dalla bocca ma sempre appoggiato al mio volto,ne sentivo l’odore che aveva su di me un effetto afrodisiaco, quando vidi uscire l’ultima sfera ripresi a segare quel meraviglioso arnese che tenevo tra le mani ma a questo punto l’uomo si scostò e si portò alle mie spalle con una mano sbloccò la leva che liberò il meccanismo della poltrona la quale venne ribaltata al’indietro con i piedi mi trovai sfiorare il pavimento, guardai lo specchio e vidi che bruna stava spompinando il cazzo di Marco che dopo pochi istanti si chinò puntandomi la mazza sul forellino già largamente provato con un solo colpo fui penetrata e ebbe inizio la più bella inculata della mia vita , Marco cominciò a pomparmi , i suoi colpi si fecero sempre più prepotenti, bruna si sedette per terra a masturbarsi con la mano sinistra e con la destra afferrò un cazzo di gomma per scoparmi la figa mi sentivo totalmente piena e gli orgasmi si susseguivano interrottamente ad un certo punto marco uscì dal culo, ancora una volta cambiò posizione alla poltrona che venne posizionata in orizzontale , torno tra le mie cosce e mi assesto alcuni colpi nella figa poi lo sentii ancora puntare il buco del culo e affondare ancora colpi sempre più veloci sino a quando fui pervasa da un caldo fiotto di sborra ,mi sembrò di ricevere un altro clistere ma lui si sfilò e fece presto a presentarmi in cazzo palpitante davanti la mia faccia, prontamente eruttò tutto il suo caldo liquido io cercai di non disperderne nemmeno una goccia ripulendolo con mani e lingua .
Non avrei mai immaginato di quando avrei goduto quella notte e mai avrei immaginato quanto mi sarebbe piaciuto sentirmi troia.
Fui slegata , scesi dalla poltrona e insiemi a Marco e Bruna mi lasciai cadere su un divano trasformato in lettone, ero stanca ma appagata , Marco si posiziono al centro e ebbe da distribuire baci e carezze sia a me che alla mia amica,in breve mi lasciai avvolgere da un leggero e rilassante sonno ma non mi addormentai completamente, ero come sospesa in un meraviglioso dormiveglia e ad occhi chiusi rivivevo come in un sogno i momenti trascorsi a godere.
Dopo diversi minuti, proprio quando il sonno sembrava avere il sopravento fui svegliata da dolci lamenti di goduria, aprii gli occhi e vidi che sullo schermo scorrevano le immagini registrate dalla telecamera che mi aveva ripreso durante i gioghi ai quali ero stata sottoposta e i mugolii che udivo erano i lamenti di piacere che feci uscire dalla mia bocca, era strano ma eccitante vedermi godere, ad un certo punto mi voltai e vidi che il body di Bruna giaceva ai piedi del letto, quando guardai i miei compagni notai che anche loro erano visibilmente eccitati , Bruna si mise in ginocchio e rivolgendosi a me disse che era giunto anche per lei il momento di provare la delicata pelle della poltrona, così dicendo si alzò dal letto , scese anche Marco che subito mi fece cenno di seguirli,l’uomo raggiunse la poltrona e con un gesto la posiziono, vidi Bruna appoggiare il pube alla testiera della poltrona stessa , quando io e marco fummo ai suoi fianchi lei si lascio andare in avanti tenendosi alle manopole, subito afferrammo le sue gambe e marco mi porse il tubo facendolo passare dietro le ginocchia della mia amica, poi fece passare il piede destro di Bruna nel’asola di pelle collegata alla cinghia e mi invitò a fare lo stesso , eseguii e quando fissammo le due cinghie ai lati della poltrona, Bruna era pronta a trascorrere momenti di puro piacere.
Marco afferrò il carrello e mi invitò a seguirlo in bagno, lasciammo la nostra amica sola a godere delle immagini che ancora scorrevano sullo schermo e con la consapevolezza che da lì a poco anche lei avrebbe goduto dello stesso trattamento. Giunti in bagno Marco mi diede l’occorrente per ripulire gli oggetti del piacere mentre lui si occupò di riempire le due sacche dei clisteri, poi mi lasciò sola a continuare i mio lavoro di pulizia , quando ebbi finito tornai nella stanza, accanto la poltrona tutto era già pronto e Marco stava già lubrificando il buchino di bruna, mi avvicinai spingendo il carrello e mi fermai quando fui a portata di culo, provai imbarazzo perché era la prima volta in vita mia che facevo qualcosa per procurare piacere ad un corpo femminile ma si trattava della mia amica verso la quale mi sentivo in debito.
Osservai le due sacche e per la prima volta notai che la base dei due tubi penzolanti erano colorate , una rossa e l’altra blu , afferrai la prima e la innestai alla cannula, aprendo il rubinetto eliminai l’aria, lo richiusi, Marco inclinò leggermente la poltrona per agevolare il mio lavoro e subito con la mano tremolante iniziai a far scorrere la cannula lungo il solco del culo in una sorta di massaggio, poi mi feci coraggio e quando vidi che il buchino cominciava a palpitare, puntai la cannula, la spinsi leggermente e questa affondò scomparendo lentamente tra le chiappe divaricate, aprii il rubinetto e sentii Bruna respirare profondamente, con la mano feci roteare la cannula e sentii che il retto si era allargato notevolmente, cominciai pompare l’aria sufficiente a far gonfiare i palloncini, quando ripresi a manovrare la cannula sentii che questa veniva avvolta in una forte presa, capii che l’acqua aveva abbandonato quella zona per insinuarsi nel’intestino, notai che la prima sacca era terminata quindi innestai la seconda e quando aprii il rubinetto dalla bocca di Bruna uscì un lamento, sapevo cosa stava provando e avrei voluto provare le stesse sensazioni. Marco lo capì si chinò dietro di me e cominciò a frugarmi nelle mie intimità.
In breve notai che il culo di Bruna si era bevuto tutto il liquido allora chiusi il rubinetto , chiesi alla mia amica di resistere, sgonfiai i palloncini ed estrassi la cannula, con un filo di voce Bruna mi disse che non sapeva quanto avrebbe resistito, afferrai un cuneo di gomma e prontamente puntai l’ano che in quel momento si dilatò facendo fuoriuscire un poco d’acqua ,spinsi il cuneo e questo venne prontamente inghiottito per intero con una contrazione anale bruna strinse l’oggetto mentre io e Marco la liberammo quando scese dalla poltrona guadagnò il bagno e io chiusi la porta eccitato mi raggiunse Marco il quale comincio a baciarmi e a toccarmi ovunque io presi a menargli il cazzo poi mi inginocchiai a succhiarglielo, quando udimmo il rumore dello sciacquone ci staccammo e attendemmo l’arrivo di Bruna , quando la vidi notai dal’espressione del suo volto che era provata da quel’esperienza, la presi per mano e ancora l’accompagnai dalla poltrona , tutto si svolse secondo copione e quando fu preparata e lubrificata usai tutti i giocattoli che avevo a disposizione per farla godere, la stavo scopando con un cazzo di gomma mentre Marco con una mano le sfilava delle sfere anali e con l’altra stuzzicava il mio buchino, quando anche l’ultima sfera uscì, l’uomo volle liberare Bruna e quando fu scesa ci chiese di inginocchiarci sul divano letto , ubbidimmo e lui si posizionò davanti a noi , in mano teneva un pene finto che subito portò alla mia bocca mentre lo vidi offrire il suo a Bruna che inizio a spompinare , dopo un po’ fece il cambio di cazzi e fui io a godere di quello vero, il gioco andò avanti per alcuni minuti, sino a quando l’uomo si stacco dalle nostre bocche avide e ci ordinò di metterci alla pecorina, ancora ubbidimmo, e attendemmo che andasse a prendere la crema lubrificante , quando ci raggiunse si prese cura dei nostri buchini ungendoli a dovere, io e Bruna ci chinammo il più possibile tenendo i nostri culi ben esposti, ancora una volta inizio dalla mia amica che sentii urlare di piacere, mentre ascoltavo i suoi sospiri e mugolii mi scioglievo al pensiero che da lì a breve anche io sarei stata sodomizzata.
Poi Bruna improvvisamente tacque e quasi simultaneamente sentii il cazzo puntare il mio ano aspettai la penetrazione libera da timori e con infinita impazienza, quando arrivò pregai l’uomo di non farmi soffrire oltre e di riempirmi a dovere , fui accontentata e subito cominciò a pompare senza pietà , portai una mano a masturbarmi e quando sentii giungere l’orgasmo Marco si sfilò da me e si posiziono dinnanzi a noi che ci avventammo su quel meraviglioso cazzo scappellato , lo afferrai , le sue vene erano rigonfie , Bruna accarezzo la grossa cappella con le dita che subito vennero imbrattate da un primo fiotto di sborra che la mia amica si portò alla bocca, allora io la imitai ma contemporaneamente cercai spudoratamente di indirizzare quel’arnese verso il mio volto e subito sentii lo stupendo calore degli schizzi che giunsero copiosi, a turno da buone amiche ci passammo il cazzo in bocca e in breve lo ripulimmo da ogni residuo, ci sdraiammo sfiniti e quando volgemmo lo sguardo verso la scala che porta al’appartamento notammo che questo era illuminato dalla luce del giorno, era trascorsa tutta la notte, fuori piano riprendeva la vita mentre per me la vera vita era iniziata quella notte in compagnia di Bruna e Marco.
Da allora sono trascorsi due anni, durante i quali sono accadute molte cose tra cui altre prime volte ma non voglio anticiparvi nulla altrimenti annullerei l’importante effetto sorpresa…… baci Alessia

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30/03/2013 08:43

ric

racconto molto eccitante picerebbe anche a me provare le stesse cose con due donne come voi

14/07/2013 06:09

ViiRuS

Storia lunghissima ma eccitante

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